Acque meteoriche

Acque meteoriche
Gli impianti di trattamento delle acque meteoriche STA, Serie S.MET 1p sono progettati e realizzati secondo le indicazioni dei vari Regolamenti Regionali, così come disposto dalla vigente normativa nazionale (DL 152/2006), nonché sulla base delle prescrizioni degli Enti Gestori del Servizio Idrico Integrato.

La normativa definisce acque meteoriche quelle corrispondenti, nella prima parte di ogni evento meteorico, ad una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull’intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio per eventi meteorici, costituiti da una o più precipitazioni, anche tra loro temporalmente distanziate o che si susseguano a distanza di almeno 48, 72 o 96 ore da un analogo precedente evento, in relazione alla normativa regionale di riferimento.
Acque meteoriche
Le acque di prima pioggia, raccolte dalle superfici scolanti, risultano a rischio di contaminazione per la presenza di sabbie ed oli minerali provenienti dalla sosta o dal transito di automezzi. Il trattamento delle acque si articola nelle seguenti fasi:
  • raccolta dei volumi di acque di prima pioggia;
  • separazione acque di prima pioggia da quelle successivamente cadute;
  • separazione di solidi sedimentabili ed oli minerali;
  • smaltimento separato dei due effluenti;
Le acque meteoriche di dilavamento delle superfici scolanti vengono raccolte nel bacino di invaso le cui dimensioni garantiscono la raccolta del volume di prima pioggia.

La separazione delle acque di prima pioggia da quelle successivamente cadute viene determinata da una valvola antiriflusso con comando a galleggiante, che occlude l’ingresso all’impianto di trattamento al raggiungimento del livello predefinito, Nella vasca di trattamento, sfruttando la situazione di quiete che si viene a determinare, garantita dalla valvola antiriflusso, avviene la fase di dissabbiatura (decantazione dei solidi sedimentabili) e contemporaneamente si determina la fase di disoleatura che, sfruttando il minor peso specifico degli oli rispetto all’acqua, garantisce la separazione degli oli minerali per flottazione.

Un particolare dispositivo permette di trattenere tali sostanze inquinanti all’interno dei bacini di prima pioggia, garantendo una qualità dell’effluente conforme ai limiti allo scarico previsti dalle vigenti normative per i parametri specifici (oli minerali e solidi sedimentabili). Le morchie accumulatesi verranno periodicamente smaltite mediante auto spurgo.
Trascorso l’intervallo di tempo definito dalle normative specifiche, avviene il recapito al recettore finale (solitamente fognatura, salvo diverse prescrizioni) tramite un gruppo di pompaggio che rilancia le acque trattate a portata controllata.
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