Le acque meteoriche di dilavamento delle superfici scolanti vengono raccolte nel bacino di invaso le cui dimensioni garantiscono la raccolta del volume di prima pioggia.
La separazione delle acque di prima pioggia da quelle successivamente cadute viene determinata da una valvola antiriflusso con comando a galleggiante, che occlude l’ingresso all’impianto di trattamento al raggiungimento del livello predefinito, Nella vasca di trattamento, sfruttando la situazione di quiete che si viene a determinare, garantita dalla valvola antiriflusso, avviene la fase di dissabbiatura (decantazione dei solidi sedimentabili) e contemporaneamente si determina la fase di disoleatura che, sfruttando il minor peso specifico degli oli rispetto all’acqua, garantisce la separazione degli oli minerali per flottazione.
Un particolare dispositivo permette di trattenere tali sostanze inquinanti all’interno dei bacini di prima pioggia, garantendo una qualità dell’effluente conforme ai limiti allo scarico previsti dalle vigenti normative per i parametri specifici (oli minerali e solidi sedimentabili). Le morchie accumulatesi verranno periodicamente smaltite mediante auto spurgo.
Trascorso l’intervallo di tempo definito dalle normative specifiche, avviene il recapito al recettore finale (solitamente fognatura, salvo diverse prescrizioni) tramite un gruppo di pompaggio che rilancia le acque trattate a portata controllata.