Nel Settore Vitivinicolo è
essenziale il trattamento dei reflui provenienti dalle
specifiche linee produttive. Siano questi derivanti
dalle fasi di vinificazione e/o di imbottigliamento;
oppure ciò che scaturisce dagli scarichi del
lavaggio di tini, attrezzature e/o macchinari, come
pigiatrici, diraspatrici, torchi, presse, o dalla
pulizia dei contenitori, come le vasche di raccolta, i
tini di fermentazione e di riempimento, i serbatoi, i
locali e laboratori di lavorazione
ecc…
Il
trattamento depurativo delle acque di
scarico
delle aziende vinicole e delle cantine è un
problema complesso da affrontare in quanto si
presentano problematiche legate alla
stagionalità della lavorazione, maggiormente
concentrata nel periodo della vendemmia e della
vinificazione, e in misura minore nelle fasi di
imbottigliamento.
Ulteriori difficoltà si possono riscontrare a
causa dell'elevato contenuto organico degli
scarichi con la presenza di tensioattivi e soluzioni
acide/alcaline utilizzati per le operazioni di pulizia
e igienizzazione di locali e impianti, oltre a metalli
pesanti e altri elementi presenti in sospensione,
quali frammenti di graspi, vinaccioli, pellicole,
tartrati e i residui dei prodotti utilizzati nelle
reazioni di chiarificazione dei vini, quali farine
fossili, bentoniti, anidride solforosa, etc. Proprio
per questo motivo i reflui devono subire un
trattamento di depurazione suddiviso in diversi stadi
specifici per le diverse tipologie di inquinanti, per
poter esseri quindi scaricati in Pubblica Fognatura o
in Corso Idrico Superficiale, nel rispetto dei
parametri previsti dal D.Lgs. 152 del 2006.