Il comparto a fanghi attivi consente di abbattere
l’eccesso di azoto presente nel digestato sotto
forma ridotta (organica ed ammoniacale) previa
ossidazione dell’azoto a nitriti e nitrati in
ambiente aerobico ricco di ossigeno (nitrificazione) e
rimozione degli stessi per riduzione ad azoto
elementare in ambiente anossico (denitrificazione).
NITRIFICAZIONE - Abbattimento azoto
ammoniacale
In ambiente aerobico, l’azoto, presente in larga
parte sotto forma di ammoniaca, viene ossidato a
nitriti e poi a nitrati, attraverso l’azione di
batteri nitrificanti, attivati dalla presenza di
ossigeno.
DENITRIFICAZIONE - Conversione in azoto
gassoso
Con l’ausilio delle sostanze organiche
carboniose presenti nei liquami si crea un ambiente
anossico, in cui l’ossigeno non è
presente in forma disciolta ma legato sotto forma di
nitriti o nitrati.
I batteri denitrificanti effettuano la riduzione
dell’azoto nitrico e la sua conversione in azoto
molecolare gassoso.
Per il dimensionamento del comparto occorre eseguire
il bilancio di azoto, con l’intento di definire
le quantità di azoto da nitrificare e
denitrificare.
A tal fine si tiene conto che l’azoto dei
liquami grezzi all’ingresso dell’impianto
(Nt) è presente integralmente in forma ridotta
(ammoniaca e azoto organico) e che esso può
venire allontanato dall’impianto attraverso le
seguenti vie:
- per assimilazione, con i fanghi digeriti;
-
per strippaggio dell’ammoniaca
nell’ossidazione;
-
con i liquami depurati sotto forma di azoto
organico, ammoniaca, nitriti e nitrati;
- per nitrificazione-denitrificazione.
Tuttavia, queste opzioni non sono quantitativamente
equivalenti tra loro, poiché lo strippaggio e i
liquami depurati di cui sopra, in condizioni operative
normali, contengono una modesta quota dell’azoto
influente.